La Ricetta Segreta - Storia di bordo n.3

Dove c'è un capo con una forte personalità esiste sempre un fido aiutante che lo segue nell'ombra, pronto a servirlo.
Disposto a fare qualunque cosa per lui pur di godere della sua vicinanza, il fido aiutante della situazione ne diventa una sorta di appendice necessaria.



E tra i fornelli ancor di più perché, come dicevano gli anziani ristoratori, “i fuochi della cucina infiammano le teste”.
Ed è proprio in cucina che ha inizio la storia di oggi.


Si perché tra i vari cuochi, capi partita e staff di Chef Ciro (ben 6 persone!) ce n’è uno diverso dagli altri… dedito ai lavori più semplici e proprio per questo è incuriosito e attratto dall'estro di chi giudica come il proprio inarrivabile maestro.



Se hai letto le storie precedenti hai capito che sto parlando del tuttofare Banga.
Di origine bengalese, abitante in Italia da pochi anni è benvoluto da tutti.
Ma purtroppo nessuno è perfetto e anche Banga ha un punto debole.

Debolissimo.

Ama le canzoni napoletane.
E fin qui, niente di male, anche se è un fatto piuttosto insolito per un asiatico. Ma tant'è.

Il problema è un altro.


Banga è convinto di essere un cantante neomelodico.
Sì, hai capito bene: cantante neomelodico.


Hai presente Gigi D'Alessio, Nino D'Angelo, Mario Merola?
Lui è certo, senza alcun dubbio, di essere bravo come loro.

E con la massima naturalezza di chi non teme confronto alcuno, sciorina un improbabile napoletano in versione bengalese:

“O lole mioooo...sta inflonte a teeee”

Dalla mattina alla sera.
Tu non lo senti ma per noi dietro le quinte è un vero tormento!


Gira voce che La Queen (così soprannominiamo la direttrice di Crociera) gli abbia promesso di esibirsi ad una serata a bordo, ma secondo me è una vana lusinga tirata fuori ad arte.

Chissà…

Tornando alla nostra coppia, Ciro e Banga sono inseparabili, nonostante il primo si diverta a tormentare il secondo in base ai suoi stati d'animo.
Nella storia precedente ti ho lasciato con un interrogativo.

Qual è il passatempo dello Chef quando si innervosisce?
Eccoti la risposta.

Tormentare Banga obbligandolo a lustrare a specchio i pomelli del gas di cucina.

Attenzione: non pulire, che è normale.
Lustrare a specchio.
Tipo Cenerentola vessata dalla matrigna.


Banga ovviamente odia fare questo servizio ma ha un timore talmente reverenziale nei confronti di Ciro che non osa replicare.
E così ogni volta che un fornitore ritarda, un piatto non esce come dovrebbe o semplicemente qualcosa gira al rovescio, Banga si prepara con carta e lucidante.





E, per la gioia di tutti, in quell'occasione smette di cantare.
Oggi ti parlo di questa coppia perché grazie a loro è nato l'impasto per il “Muffin del Capitano”.




E c'è una storia al riguardo perché come tutte le cose uniche, il pasticcino è stato generato da un atto del tutto involontario.




Ma andiamo per gradi.



Una mattina La Queen, dopo aver diramato l'ordine di servizio, chiama in ufficio Ciro.
Si tratta di un consulto per un'idea, un esperimento, un' invenzione da mettere a punto.




La pensata del giorno è quella di creare un dolce che caratterizzi la Crociera sulla terraferma.
In realtà esiste già una ricetta che la direttrice ha conservato gelosamente.
E' la ricetta del nonno, capitano di lungo corso e amante della pasticceria.




Con la teatralità tipica di chi consegna al mondo qualcosa che ne cambierà le sorti, La Queen mette nelle mani di Ciro l'antica formula:
“Crea un capolavoro degno della tradizione di famiglia”.




E lo chef , che ama le sfide come Lucignolo il Luna Park, si mette subito al lavoro.




Comincia ad armeggiare con uova e farina aggiungendo via via tutti gli altri ingredienti .
Frulla, impasta, assaggia, aggiusta, valuta.



Aggiunge il suo ingrediente segreto – che non svelerà neanche sotto tortura- e riassaggia.
Ma il risultato non lo soddisfa pienamente.
L'aroma è perfetto, ma manca l'effetto sorpresa.




Come un giovane apprendista stregone Banga non perde un passaggio dell'esperimento culinario e da lontano, segue tutto con lo sguardo.
Vedendo che Ciro non è ancora appagato dell'opera, approfitta della sua assenza momentanea per avvicinarsi all'impasto nel tentativo goloso di affondare il suo cucchiaio.



Ma tanta è la paura di essere beccato che, nella fretta, fa cadere una piccola ampolla.
E indovina un po' dove si versa il contenuto dell'ampolla?



Brava.



Proprio lì, nell'impasto.



Impasto che ora sta cambiando irrimediabilmente colore.
E più Banga armeggia col cucchiaio per cercare di rimediare prima che torni Ciro, più la nuance si espande.




In cucina temono tutti il disastro.



Ciro, tornato alla postazione di lavoro, si accorge che qualcosa è stato manomesso.
Fulmina con lo sguardo Banga, e si sofferma sull'enorme lago blu.




Un silenzio cala improvviso.




Il tuttofare disperato, già armatosi di carta e lucidante, si ripara sotto il tavolo, temendo punizioni ben peggiori.



Ma, dopo un lunghissimo minuto di mutismo totale, con grande sorpresa lo chef stupisce tutti:
“Mi***ia! Ecco cosa mancava... il blu del mare!”





E in cucina si riprende a respirare.
“Banga! Stavolta ti mando a San Remo”





E' così che è nato “Il Muffin del Capitano”: una fortunata fusione tra la ricetta del nonno della direttrice di Crociera, l'ingrediente segreto di Ciro e… un propizio intoppo di lavorazione.





Il “ Muffin del Capitano” è soffice, con un gusto speciale e incredibilmente blu, arricchito da una golosa granella bianca, che simboleggia la schiuma del mare.



E quando lo mangerai, ad ogni morso rivivrai da protagonista questa divertente avventura.
Ecco perché ci piace raccontare storie.
Perché ognuna di esse racchiude la verità delle piccole cose.


E le piccole cose fatte con amore, come sostiene il poeta, hanno l'aria di nulla ma danno la pace.

Ti aspetto alla prossima ;)





La scrittrice di bordo.